Post by GrazianoLo studio delle
aperture ti da sempre l'impressione, come avete detto voi, di fare un lavoro
"teorico" e ben lontano dalla realtà delle partite.
Allora credo ci sia qualcosa di profondamente sbagliato nel metodo,
allora. Lo studio delle aperture se
ha un difetto a me pare possa essere il rischio di instillare la falsa
e assai pericolosa sensazione che a scacchi l'apertura sia tutto,
dunque il problema opposto a quello da te paventato.
Non mi sembra poi cosi` difficile individuare un metodo vicino alla
realta` delle partita
alla realta` delle partite.
Esempio: voglio imparare la spagnola di nero.
Panoramica di tutte le principali varianti e difese a disposizione dei
due colori
Scelta. Selezione delle linee che intendo giocare col nero. Un minimo
di approfondimento non guasta. Evitare se
possibile la cazzata classica #1: scartare una linea perche` molto
teorizzata.
Scrivo io un libro dal titolo 'Beating the Spanish' (Qui forse mi sono
fatto prendere un po' la mano,
a me pero` risulta utile mettere nero su bianco qualche appunto sia
per futura consultazione sia per capire meglio
quello che ho veramente capito, non so se mi sono capito).
Label GameLoop.
Gioco. Se l'altro fa 1.e4 faccio 1.e5 dopo lui fa 2.Cf3 e io,
preparatissimo, 2.. Cc6. Lui: 3.Ac4, il figlio di puttana!
Calma, non demordiamo! Porto a casa il sacrificio in f7 e ne faccio
un'altra. Prima o poi un gonzo caschera` nella mia
preparazione e fara` 3. Ab5. Ahahah! Qualcosa poi va storto e mi
tritura.
Qui bisogna evitare la cazzata classica #2: "questa apertura non si
confa` al mio stile di gioco".
Mi si consenta una piccola digressione sulla questione dello stile. A
livelli di gioco men che eccelsi i giocatori si dividono abbastanza
equamente tra gli stili "non vedo un doppio manco in 3D" e "non ho la
minima idea di dove mettere i pezzi".
Esistono, e` vero, giocatori "all-round", abili a combinare i due
approcci, ma questo non invalida
la nostra classificazione. Lo stato di fatto e` che la teoria delle
aperture ha colpevolmente poco da offrire
agli uni e agli altri.
Apriamo ora il database e riproduciamo con cautela la partita. A un
certo punto metti che notiamo
che alla settima mossa Tal, Spassky, Larsen, Miles, Leko, Vancini e
Astengo (Corrado e Marcello) trovatisi nella
nostra medesima situazione hanno tutti bellamente trascurato l'attacco
al pedone che invece ci siamo pavidamente
affrettati a iperproteggere.
Potremmo avere ragione voi, ma e` prudente ipotizzare il contrario,
non si sa mai.
Giunti a questo punto bisogna anzitutto scansare la cazzata classica
#3: "Ah, beh, e` vero, qui devo giocare 7.. Ne4, che pirla! (*)".
Eh no, amico mio!
Adesso bisogna capire! Ora, purtroppo, il problema e` che piu` siamo
scarsi (non sulle aperture, su tutto il resto)
e piu son c...i. A volte ce la faremo da soli, piu` spesso no. In
questo secondo caso dovremo mobilitare tutte le risorse disponibili:
monografie, rybka, youtube, amici, parenti, newsgroup e forum,
tricchettrac e castagnole.
Quando finalmente ci sembra di avere capito non dobbiamo dimenticarci
di aggiornare il capitolo sei di 'Beating the Spanish" con il nuovo
avanzamento teorico.
Goto GameLoop.
Fine. Questo, grosso modo, e` "Il mio sistema"
Prevengo alcune obiezioni:
Obiezione 1: "Non e` cosi` semplice". Lo so ma siete voi i tirchi che
non volete spendere per il maestro.
Obiezione 2: "Non ho tutto questo tempo". Ti piace vincere facile? Vai
di superenalotto.
Obiezione 3: "Tutte banalita`, queste cose le sapevo gia` da me".
Allora non e` cosi` difficile, tutto sommato.
Avrei invece io qualcosa da obiettare in merito alla teoria del "Alla
quindicesima la teoria ne prevede 8 ma mi hanno giocato la nona" ma me
la tengo per il prossimo post che questo mi pare gia` abbastanza
lungo.
Andrea
(*) Se siete lombardi. Se toscani dite pure: "che bischero!"