ilMusso
2023-06-30 08:08:37 UTC
Non so come andra’ a finire questa questione. Non lo posso sapere. Non
ne hanno idea nemmeno persone di legge che hanno ampie conoscenze
riguardo alle leggi in vigore negli Stati Uniti, figuratevi io.
Si’, e’ vero che se si va sui forum di alcuni siti si trovano centinaia di
commenti di persone che fin dall’inizio si sono posizionate a favore di
Carlsen e che hanno dichiarato che per vari motivi la causa intentata
da Niemann non sta in piedi, ma credo non occorra che vi faccia
presente che nella quasi totalita’ dei casi si tratta di lecchini di Magnus
o di persone in qualche modo a lui direttamente o indirettamente
collegate (intendo a livello economico).
Riguardo a quest’ultimo punto, voglio dire: qualcuno puo’ davvero
ritenere che, giusto per fare un esempio, qualcuno che scrive su
Chesscom, o che da tale piattaforma comunque dipende, possa
esprimersi a favore di Niemann o anche solo in maniera neutrale?
Credo non serva aggiungere altro al riguardo, no?
Ecco, magari ci sarebbe da aggiungere che, visto l’impero creato da
Carlsen e Chesscom nel mondo degli scacchi, nei suoi vari ambiti, e’
molto difficile trovare una persona che sia totalmente libera da tale
impero e che comunque decida di esporsi contro di esso.
Recentemente ho sentito dire da GothamChess in un suo video su
YouTube che a suo personale parere non e’ cosi’ certo che quella
di Carlsen sia stata una diffamazione. Puo’ darsi che il suddetto
sia in buona fede nell’asserire quanto sopra, ma mi permetto di far
notare che il tipo lavora da diversi anni per Chesscom (negli ultimi
tempi e’ stato anche commentatore per un importante torneo). A
mia memoria, l’UNICO collegato economicamente a Chesscom
che non ha avuto paura di dire cio’ che pensa e’ stato il GM Finegold.
Voglio rimanere sul discorso della diffamazione.
Da oltre otto mesi continuo a trovare dichiarazioni, di questo o di
quello, tese a dimostrare con ragionamenti piuttosto ingarbugliati
che negli Stati Uniti quanto compiuto da Carlsen non rappresenta
una diffamazione. Se ho ben capito, il concetto di base in cio’
starebbe nel fatto che quelle da Carlsen espresse pubblicamente
erano solo sue personali opinioni, basate su suoi personali
convincimenti. E, secondo le suddette tesi, cio’ non e’ perseguibile
in sede legale.
Io faccio un ragionamento semplicissimo: trovo IN-CON-CE-PI-BI-LE
che una persona possa fare anche solo un decimo di quel che ha
fatto Carlsen ai danni di Niemann e che non si possa parlare, come
minimo, di diffamazione.
Se fosse cosi’, sarebbe a mio parere un mondo distorto.
Non metto neanche sul piatto cose come il fatto che Carlsen
predichi bene e razzoli male (sotto vari aspetti, compreso quello
dell’aver accettato di giocare contro gente che ha barato), ma mi
limito al suddetto semplice concetto di base.
A me non interessa se Niemann perdera’ eventualmente la causa
in quanto le cattiverie perpetrate a suo danno dall’ex campione del
mondo verranno ritenute non perseguibili. Io ragiono in maniera
diversa: quello che ha fatto Magnus non e’ accettabile, nemmeno
in minima parte. Fosse stato per me, io l’avrei punito al volo, in
tempo zero, sia penalmente, sia civilmente, sia a livello FIDE. E
pesantemente.
Il resto non m’interessa. Il resto fa parte delle furbate del mondo. E,
come si sa, va tutto bene… finche’ non capita a noi.
ne hanno idea nemmeno persone di legge che hanno ampie conoscenze
riguardo alle leggi in vigore negli Stati Uniti, figuratevi io.
Si’, e’ vero che se si va sui forum di alcuni siti si trovano centinaia di
commenti di persone che fin dall’inizio si sono posizionate a favore di
Carlsen e che hanno dichiarato che per vari motivi la causa intentata
da Niemann non sta in piedi, ma credo non occorra che vi faccia
presente che nella quasi totalita’ dei casi si tratta di lecchini di Magnus
o di persone in qualche modo a lui direttamente o indirettamente
collegate (intendo a livello economico).
Riguardo a quest’ultimo punto, voglio dire: qualcuno puo’ davvero
ritenere che, giusto per fare un esempio, qualcuno che scrive su
Chesscom, o che da tale piattaforma comunque dipende, possa
esprimersi a favore di Niemann o anche solo in maniera neutrale?
Credo non serva aggiungere altro al riguardo, no?
Ecco, magari ci sarebbe da aggiungere che, visto l’impero creato da
Carlsen e Chesscom nel mondo degli scacchi, nei suoi vari ambiti, e’
molto difficile trovare una persona che sia totalmente libera da tale
impero e che comunque decida di esporsi contro di esso.
Recentemente ho sentito dire da GothamChess in un suo video su
YouTube che a suo personale parere non e’ cosi’ certo che quella
di Carlsen sia stata una diffamazione. Puo’ darsi che il suddetto
sia in buona fede nell’asserire quanto sopra, ma mi permetto di far
notare che il tipo lavora da diversi anni per Chesscom (negli ultimi
tempi e’ stato anche commentatore per un importante torneo). A
mia memoria, l’UNICO collegato economicamente a Chesscom
che non ha avuto paura di dire cio’ che pensa e’ stato il GM Finegold.
Voglio rimanere sul discorso della diffamazione.
Da oltre otto mesi continuo a trovare dichiarazioni, di questo o di
quello, tese a dimostrare con ragionamenti piuttosto ingarbugliati
che negli Stati Uniti quanto compiuto da Carlsen non rappresenta
una diffamazione. Se ho ben capito, il concetto di base in cio’
starebbe nel fatto che quelle da Carlsen espresse pubblicamente
erano solo sue personali opinioni, basate su suoi personali
convincimenti. E, secondo le suddette tesi, cio’ non e’ perseguibile
in sede legale.
Io faccio un ragionamento semplicissimo: trovo IN-CON-CE-PI-BI-LE
che una persona possa fare anche solo un decimo di quel che ha
fatto Carlsen ai danni di Niemann e che non si possa parlare, come
minimo, di diffamazione.
Se fosse cosi’, sarebbe a mio parere un mondo distorto.
Non metto neanche sul piatto cose come il fatto che Carlsen
predichi bene e razzoli male (sotto vari aspetti, compreso quello
dell’aver accettato di giocare contro gente che ha barato), ma mi
limito al suddetto semplice concetto di base.
A me non interessa se Niemann perdera’ eventualmente la causa
in quanto le cattiverie perpetrate a suo danno dall’ex campione del
mondo verranno ritenute non perseguibili. Io ragiono in maniera
diversa: quello che ha fatto Magnus non e’ accettabile, nemmeno
in minima parte. Fosse stato per me, io l’avrei punito al volo, in
tempo zero, sia penalmente, sia civilmente, sia a livello FIDE. E
pesantemente.
Il resto non m’interessa. Il resto fa parte delle furbate del mondo. E,
come si sa, va tutto bene… finche’ non capita a noi.