ilMusso
2018-11-30 11:53:41 UTC
Da una quarantina d’ore a questa parte in giro sui vari blog e gruppi
scacchistici italiani su facebook è un frignare continuo, incessante,
disperato.
In diversi casi anche ossessivo.
C’è un gruppetto (abbastanza nutrito, per la verità) di tifosi di
casa nostra che non hanno digerito la batosta presa da Caruana contro
Carlsen.
Tale gruppetto è composto in larga parte da due tipologie di persone:
coloro che speravano in una vittoria di Caruana per "far girare il
mercato" (nelle loro tasche...) e coloro che dopo tre anni e mezzo
dall’addio rifilato dall’americano ai colori italiani sono ancora
soggiogati dal fatto che per anni era stato fatto loro credere (da
quelli di cui sopra) che Caruana è italiano, molto italiano.
Ed ecco allora che la totalità dei primi e una parte dei secondi
continuano tristemente a ripetere che il regolamento non è giusto,
che Fabiano ha dimostrato di valere non meno del suo avversario a
tempo lungo, che Magnus non merita il titolo e cose di questo tipo.
Alcuni sperano che l’americano torni a rappresentare la Federazione
italiana, lo scacchismo italiano e l’Italia, e qualcuno tra costoro
dà questo addirittura per certo asserendo (giuro, è vero) che Fabiano
capirà che "ha bisogno di ritrovare le sue origini"!
Nessuno dei frignoni che avesse espresso prima lamentele sul vigente
regolamento; nessuno dei frignoni (a parte Roberto Messa) che abbia
fatto notare che anche il mondiale femminile è stato deciso (appena
pochi giorni prima) agli spareggi a tempo veloce (peraltro a tempo
10'+10", dopo la situazione di parità protrattasi al termine delle
partite a 25'+10"); nessuno dei frignoni che abbia voluto riconoscere
i meriti di Carlsen.
Ce n’è uno, tra costoro, che mi fa parecchio ridere (evito di farne
il nome per carità cristiana). Costui sta ripetendo ogni due per tre
e in ogni dove che Fabiano ha dimostrato di valere quanto Carlsen a
tempo lungo. Però costui non è uno stupido (io quanto meno non lo
considero tale) e anche se non lo dice sa benissimo che Carlsen ha
impostato il match in un certo modo sulla base di quanto stabilito
dal regolamento ma che se questo fosse stato diverso egli avrebbe
ovviamente impostato in modo differente la propria condotta di gara
e molto probabilmente sarebbe riuscito a vincere il match con le sole
partite a tempo lungo.
Tutto ciò si chiama, a seconda dei casi: tifo cieco; "mercato da far
girare"; disonestà intellettuale.
Stendiamo un velo pietoso, infine, su quelli che se una cosa la dice
uno importante allora okay ma se la stessa cosa la dice uno qualsiasi
(citofonare Kinglizard) allora non solo non va bene ma si cerca pure
di metterlo alla berlina. E mi fermo qui.
P.S. Un bravo a Sergio Mariotti e a Uberto Delprato per l’obiettività
espressa nei loro articoli sul Mondiale.
scacchistici italiani su facebook è un frignare continuo, incessante,
disperato.
In diversi casi anche ossessivo.
C’è un gruppetto (abbastanza nutrito, per la verità) di tifosi di
casa nostra che non hanno digerito la batosta presa da Caruana contro
Carlsen.
Tale gruppetto è composto in larga parte da due tipologie di persone:
coloro che speravano in una vittoria di Caruana per "far girare il
mercato" (nelle loro tasche...) e coloro che dopo tre anni e mezzo
dall’addio rifilato dall’americano ai colori italiani sono ancora
soggiogati dal fatto che per anni era stato fatto loro credere (da
quelli di cui sopra) che Caruana è italiano, molto italiano.
Ed ecco allora che la totalità dei primi e una parte dei secondi
continuano tristemente a ripetere che il regolamento non è giusto,
che Fabiano ha dimostrato di valere non meno del suo avversario a
tempo lungo, che Magnus non merita il titolo e cose di questo tipo.
Alcuni sperano che l’americano torni a rappresentare la Federazione
italiana, lo scacchismo italiano e l’Italia, e qualcuno tra costoro
dà questo addirittura per certo asserendo (giuro, è vero) che Fabiano
capirà che "ha bisogno di ritrovare le sue origini"!
Nessuno dei frignoni che avesse espresso prima lamentele sul vigente
regolamento; nessuno dei frignoni (a parte Roberto Messa) che abbia
fatto notare che anche il mondiale femminile è stato deciso (appena
pochi giorni prima) agli spareggi a tempo veloce (peraltro a tempo
10'+10", dopo la situazione di parità protrattasi al termine delle
partite a 25'+10"); nessuno dei frignoni che abbia voluto riconoscere
i meriti di Carlsen.
Ce n’è uno, tra costoro, che mi fa parecchio ridere (evito di farne
il nome per carità cristiana). Costui sta ripetendo ogni due per tre
e in ogni dove che Fabiano ha dimostrato di valere quanto Carlsen a
tempo lungo. Però costui non è uno stupido (io quanto meno non lo
considero tale) e anche se non lo dice sa benissimo che Carlsen ha
impostato il match in un certo modo sulla base di quanto stabilito
dal regolamento ma che se questo fosse stato diverso egli avrebbe
ovviamente impostato in modo differente la propria condotta di gara
e molto probabilmente sarebbe riuscito a vincere il match con le sole
partite a tempo lungo.
Tutto ciò si chiama, a seconda dei casi: tifo cieco; "mercato da far
girare"; disonestà intellettuale.
Stendiamo un velo pietoso, infine, su quelli che se una cosa la dice
uno importante allora okay ma se la stessa cosa la dice uno qualsiasi
(citofonare Kinglizard) allora non solo non va bene ma si cerca pure
di metterlo alla berlina. E mi fermo qui.
P.S. Un bravo a Sergio Mariotti e a Uberto Delprato per l’obiettività
espressa nei loro articoli sul Mondiale.